Presentazione Squadre 2020: Alpecin – Fenix
Grandi ambizioni per la Alpecin – Fenix. La ex Corendon – Circus continua la propria crescita presentandosi al 2020 ovviamente sempre intorno al suo fenomeno, ma con un organico notevolmente rinforzato in più punti. L’obiettivo non è tuttavia solo sostenere il proprio capitano indiscusso, quanto anche alleviarlo dalla pressione con una squadra che possa ottenere risultati importanti anche senza di lui, che comunque in questa stagione avrà fuori dalla strada il suo obiettivo principale, pur senza chiaramente escludersi grandi trionfi anche nella specialità regina. Composta da un organico particolarmente vasto per la categoria, la compagine belga si presenta con una rosa giovane e ambiziosa, nella quale trovano posto alcuni elementi di esperienza che possono dare un contributo importante.
Gli uomini più attesi
Mathieu Van Der Poel. Basta il nome. In un solo anno il fenomeno neerlandese ha saputo imporsi come un corridore di assoluto valore anche su strada, dimostrando qualità fuori dal comune che lo hanno fatto diventare uno spauracchio in corsa. Funanmbolo del ciclocross e della MTB, nella sua prima (per quanto non completa) stagione su strada ha ottenuto risultati che molti corridori non ottengono nell’intera carriera, conquistando una corsa di prestigio come la Amstel Gold Race e impressionando sia sul pavé che negli arrivi allo sprint. Il suo unico rammarico è il fallimento mondiale, ma lo ha messo velocemente alle spalle e quest’anno rilancia nuovamente con grandissimi obiettivi, puntando sostanzialmente a tutte le grandi classiche di primavera sino alla Parigi – Roubaix. Nel mezzo anche le prime partecipazioni a corse a tappe per cominciare anche ad ampliare il proprio portfolio in vista dei prossimi anni.
Se MVDP è il leader indiscusso, la sua prima alternativa è il campione belga Tim Merlier. Arrivato a metà stagione, in poco tempo si è saputo imporre come un corridore capace di ottimi risultati allo sprint, garantendo un importante apporto ad una squadra altrimenti troppo dipendente. Anche lui in arrivo dal ciclocross (come molti in organico lavora sulla doppia specialità), il 27enne ha importanti margini di miglioramento e ci si aspetta quest’anno possa andare a competere anche contro i big della specialità, contro i quali sinora non ha avuto molte possibilità di confrontarsi.
Tra i numerosi innesti di questo inverno, i corridori che possono avere un ruolo importante, non solo in sostegno al giovane capitano, sono i nostri Sacha Modolo e Kristian Sbaragli. Con i suoi 32 anni, il primo sarà il più anziano in gruppo, ma il classe 1987 può ambire ad un ruolo maggiore con il quale riscattare le difficili ultime stagioni, complicate da una intolleranza alimentare scoperta tardi. Veloce e resistente, può togliersi ancora grandi soddisfazioni se ritrova il livello che in passato lo ha visto trionfare al Giro d’Italia e chiudere in quarta posizione la Milano – Sanremo. Voglia di rivincita anche per l’empolese, classe 1990, che arriva da un ottimo finale di stagione, nel quale ha sfiorato la convocazione al mondiale con prestazioni notevoli anche in salita. Già vincitore di tappa alla Vuelta a España proprio per la sua capacità di unire potenza e agilità, in un ambiente in forte crescita e ambizioso può rivelarsi pedina molto importante.
In cerca di riscatto anche altri due nuovi arrivati come Louis Vervaeke e Petr Vakoc. Il primo al momento appare come una promessa non mantenuta dopo essere passato professionista con importanti aspettative. Con le sue caratteristiche in squadra non ci sono molti corridori, per cui potrebbe trovare lo spazio che non ha mai realmente avuto sinora, altrimenti sarà comunque utile nel proteggere i capitani nelle giornate altimetricamente più impegnative. Il secondo invece era in rampa di lancio quando un tremendo infortunio lo ha costretto a saltare sostanzialmente due anni della sua carriera. Difficile sapere ora a cosa potrà ambire, ma appare molto motivato per rilanciarsi e in questo ambiente potrebbe trovare la giusta spinta per rilanciarsi.
Tra i corridori di esperienza ci sono anche uomini come Roy Jans, Dries De Bondt, Scott Thwaites, che torna ad alti livelli dopo un anno in cui non ha trovato spazio, Lasse Norman Hansen e Floris De Tier, tutti elementi che avranno le loro occasioni per provare a muoversi in prima persona. I più interessanti in questo momento sembrano essere gli ultimi due, con il danese che dovrà tuttavia cercare di avere anche al di fuori della corsa di casa le qualità, fisiche e mentali, per fare l’atteso salto di qualità al quale è atteso anche l’ex Jumbo-Visma, tra i pochi corridori in rosa che possono provare a farsi notare anche in salita. Rimasto ai margini del progetto del team neerlandese, ha l’occasione di mettersi in proprio per dimostrare che a 28 anni può ancora dire la sua, oltre ovviamente a rappresentare una pedina preziosa per Van Der Poel in corse impegnative.
Le Giovani Promesse
Piuttosto corposo anche il comparto giovani, a partire dall’ancora 18enne Ben Tulett, il più giovane neoprofessionista in gruppo quest’anno. Classe 2001, il corridore britannico arriva anche lui dalle ruote grasse, ma a livello giovanile ha mostrato qualità importanti anche su strada. Se al momento le corse del nord sembrano quelle che potranno sposarsi meglio con le sue qualità, non bisogna sottovalutarlo anche in altri terreni in cui ha mostrato buone qualità potenziali. Vent’anni invee per Antoine Benoist, altro prodotto delle ruote grasse, bronzo iridato tra gli Under23 lo scorso anno, che vuole da subito testarsi a livelli importanti anche su strada. Anche nel suo caso il pavé sembra il terreno di predilezione, ma è un corridore da scoprire e avrà il tempo di farlo.
Non più giovanissimo, ma fresco di contratto da professionista, è il 24enne Samuel Gaze. Grande curiosità attorno a questo debutto visto che il corridore neozelandese è stato campione del mondo u23 ed élite nella MTB. Dopo un periodo da stagista non entusiasmante con la Deceuninck – QuickStep, per lui la possibilità di lanciarsi in questa nuova avventura arriva dunque dalla categoria Professional, in una squadra in cui la multidisciplinarietà è uno stile di vita. Avrà molto da imparare, ma le qualità fisiche ci sono e può essere un corridore che, potenzialmente, può ottenere risultati importanti. Altro corridore al quale si guarda con interesse è il norvegese Petter Fagerhaug, 22enne anche lui in arrivo dalla MTB. Già in organico nel team nel 2019, avrebbe dovuto muovere i suoi primi passi su strada, ma una mononucleosi lo ha fermato e il progetto è rimandato a quest’anno. Vincitore della coppa del mondo a 21 anni, ha grandi margini di miglioramento e può essere un’altra rivelazione.
Tra i corridori che invece provengono dalla strada, il 23enne Senne Leysen ha dimostrato buone qualità nei due anni già affrontati, tanto da aver già partecipato a tre classiche monumento. Potente passista, tra i cronoman più interessanti a livello giovanile, può essere un corridore in grado di dare un buon supporto alla causa dei capitani nelle corse del Nord, continuando il suo apprendistato.
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